
Voluntary Disclosure: il trattato con la Svizzera
Ci siamo!
La procedura di Voluntary Disclosure si sta concretizzando, si attendono a breve gli ultimi chiarimenti e sembra ormai imminente la firma del trattato con la Svizzera.
Nel breve tempo si completerà quindi il quadro a disposizione dei contribuenti che dovranno decidere se cogliere o meno questa che sembra essere l’ultima opportunità per regolarizzare le attività estere cosidette “undisclosed”, ovvero mai dichiarate al fisco italiano.
Si dovrebbe quindi chiudere con la Voluntary il capitolo dei capitali italiani emigrati all’estero, soprattutto in Svizzera, per le ragioni più svariate e in tempi anche molto lontani.
La procedura della Voluntary Disclosure
La procedura consente, a chi deciderà di aderire, di riportare questi capitali in Italia. Il contribuente potrà usufruirne, una volta accettata la richiesta di collaborazione volontaria da parte del fisco, ed al netto del costo dell’operazione, in maniera lecita e trasparente. In un momento di forte diminuzione generalizzata della liquidità disponibile, questa eventualità potrebbe rendere la Voluntary molto attraente.
I Costi della Voluntary Disclosure
Fonti lecite
I costi dell’operazione, per chi ha patrimoni all’estero costituiti con fonti lecite e facilmente dimostrabili, sono effettivamente molto convenienti. E’ il caso di chi ha ereditato una casa in Francia o un conto corrente in Svizzera, o ha comprato casa al mare in Grecia o magari per investimento a New York, e semplicemente ha omesso, per dimenticanza o semplice ignoranza sull’esistenza dell’obbligo dichiarativo, di informare il fisco di tale circostanza.
Redditi non dichiarati
Discorso diverso per chi invece, per l’acquisto di tali patrimoni, ha utilizzato somme che costituiscono redditi non dichiarati. In questo caso il costo sale sensibilmente anzi, nei casi più estremi di evasione conclamata e di paesi non collaborativi con l’Italia in ambito fiscale, il costo rasenta l’ammontare del complessivo del patrimonio da far emergere.
Voluntary Disclusure: rischio o opportunità
Questa procedura rappresenta una sorta di ultimo treno, da prendere al volo se non si vuole rischiare un probabile accertamento da parte delle autorità fiscali, che porterebbe a quel punto risultare ben più oneroso della Voluntary Disclosure, non solo in termini prettamente monetari.
Ci sono infatti anche risvolti di carattere penale tributario che vanno considerati, risvolti che l’adesione alla Voluntary potrebbe in quasi in tutti i casi eliminare o comunque sensibilmente attenuare.
A voi la scelta
Insomma, è arrivato il momento di fare due conti e di decidere, una volta per tutte, se riportare in Italia i vostri patrimoni esteri, utilizzarli serenamente o goderne dei frutti alla luce del sole oppure continuare ad occultarli, questa volta consapevolmente, e con il pensiero costante e la quasi certezza che prima o poi verranno comunque rivelati, ma in maniera molto meno serena…….
Silvia Maria Calcioli, commercialista presso lo Studio Calcioli a Roma.
Per pareri e consulenze, troverete tutti i riferimenti per contattare Silvia Maria Calcioli nella pagina Contatti del sito.